Si accede alla stanza leggendo in alto la scritta:” Né sì el pennel dalla penna è difforme che in ciò bisogna variata cura”. 

L’arte di Giovanni Santi è attenta alla pittura come alla scrittura. 

La pittura è stata a lungo considerata come un umile riflesso della grandezza del figlio Raffaello. Le riproduzioni dei suoi dipinti presenti non solo a Urbino dimostrano invece uno stile personale e una visione nuova del paesaggio che fa da scenario non astratto ma invece concreto e riconoscibile dei soggetti rappresentati. 

Documenti critici, come quelli di Ranieri Varese, ne rivalutano completamente l’importanza.

Le riproduzioni mettono inoltre in evidenza i richiami stilistici con importanti artisti del momento: Francesco Laurana, Piero della Francesco, Francesco di Giorgio , Melozzo o il Botticelli, probabiilmente conosciuti a Urbino. Ma anche la sua originalità.

Ma la scrittura documenta anche  la riflessione di Giovani Santi per esempio sulla pittura, tratti dalla Cronaca Rimata, e dimostrano il rigore concettuale 

Interessante la documentazione di una scuola di pittura che ha formato artisti per lo più presenti in piccole pievi e a chiese di campagna, ma in cui il gusto nel trattare la natura è ben riconoscibile come derivato dal maestro.